Ricomincio da qui, da lei che è sempre li…Quieta, assopita forse già appisolata dopo l’estate intensa. La vedo che avrebbe voluto restare sveglia ancora un po’ godersi qualche giorno in più queste giornate che nelle ore centrali portano il ricordo del caldo estivo; ma non ce la fa, le ore di luce si accorciano e le sue mani stanche iniziano a far cadere le foglie, l’erba umida si ingiallisce, il fiato le diventa sempre più pensate e si trasforma in foschia. Una foschia per fortuna ancora leggera.. quasi piacevole da attraversare con Giungla la mattina presto. Se non fosse per i miei capelli che poi buttano fuori quei ricetti anarchici che non se ne torneranno mai più giù. E va bene, tanto non mi vede nessuno tranne Giungla e tranne gli energumeni della palestra che hanno ben altri pensieri che non notare i miei ciuffetti sparati. Però nella prossima vita voglio diventare una collina. Sono stanca di sentirmi un criceto che corre nella ruota senza concludere mai bene niente. ~ La natura non ha fretta eppure tutto si realizza ~
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